Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo

Indirizzo: Piazza del Popolo, 63900 Fermo FM, Italia.
Telefono: 0734217140.
Sito web: fermomusei.it.
Specialità: Museo, Museo archeologico, Museo d'arte, Attrazione turistica, Centro informazioni turistiche.
Altri dati di interesse: Servizi in loco, Bagno accessibile in sedia a rotelle, Ingresso accessibile in sedia a rotelle, Toilette, Ristorante, Adatto alle famiglie, Adatto ai bambini.
Opinioni: Questa azienda ha 41 recensioni su Google My Business.
Media delle opinioni: 4.5/5.

Posizione di Musei di Fermo

Il Musei di Fermo è una destinazione imperdibile per gli appassionati d'arte e della storia. Situato in Piazza del Popolo, 63900 Fermo FM, Italia

Questo complesso museale offre una vasta gamma di attrazioni, tra cui un museo archeologico, un museo d'arte e un centro informazioni turistiche. Gli ospiti possono godere di una varietà di servizi in loco, tra cui bagni accessibili in sedia a rotelle, ingressi accessibili in sedia a rotelle, toilette, un ristorante e altro ancora.

Il Museo Archeologico offre una preziosa collezione di reperti che testimoniano la storia della città, dalla preistoria all'epoca romana. Il Museo d'arte, invece, ospita una ricca collezione di opere d'arte che spaziano dal Medioevo al XX secolo. Inoltre, il centro informazioni turistiche fornisce informazioni utili per visitare la città e la regione circostante.

Questo luogo è adatto alle famiglie e ai bambini, rendendolo una scelta ideale per una gita di un giorno o una vacanza più lunga. L'ubicazione del museo è strategica, in quanto si trova nel centro della città, facilmente raggiungibile a piedi o con i mezzi pubblici. Il Musei di Fermo offre una combinazione unica di arte, storia e cultura che non deluderà i visitatori.

Il Musei di Fermo ha ricevuto un'ottima reputazione online, con una media delle opinioni di 4.5/5 su Google My Business. Uno dei punti di forza del museo è la sua accessibilità, con molte recensioni che elogiano la facilità di accesso per le persone con mobilità ridotta.

Recensioni di Musei di Fermo

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
Luca Fo
5/5

Il vinile:
Nel 1877 a Thomas Edison, che perfezionò l'intuizione avuta nel 1857 da Édouard-Léon Scott de Martinville, venne accreditata l'invenzione del primo supporto della storia per la riproduzione di suoni: il cilindro fonografico.

Nel 1888 Emile Berliner realizzò il primo disco a 78 giri. Nonostante questi due tipi di supporti abbiano una forma radicalmente diversa, come diverso è il loro sistema di funzionamento, l'estetica con la quale venivano presentati agli acquirenti era identica e rimarrà invariata per 63 anni. Molto tempo. Sia i cilindri fonografici che i dischi a 78 giri, infatti, venivano messi in vendita in confezioni monocromatiche o, in alternativa, in contenitori con stampato il logo dell'etichetta discografica. Nè il nome del musicista nè il titolo del brano erano riportati; per conoscerli occorreva leggerli nel bordo del cilindro o, nel caso dei dischi per grammofono, nella label

(l'etichetta appiccicata ad essi).

Se si escludono dei timidi ed isolati tentativi della Decca e della RCA Victor, che provarono ad utilizzare delle riproduzioni di dipinti famosi su alcune delle loro copertine, nessuna etichetta discografica fece eccezione a questa asettica convenzione estetica.

Occorre inoltre specificare che i classici negozi di dischi, per come li abbiamo conosciuti nei decenni attuali, in quel periodo erano molto rari. I cilindri fonografici prima e i dischi a 78 giri poi, venivano solitamente venduti nei negozi di elettrodomestici nel reparto dove erano esposti i fonografi e i grammofoni. L'unica sorta di stravolgimento avvenne con l'avvento del così detto "album": una raccolta di 3 - 4 dischi in gommalacca incisi su entrambi i lati che permisero di contenere un'intera opera composta mediamente da 6 - 8 brani.

Anche questi innovativi album comunque, si differenziavano tra di loro solo per le rilegature dove erano riportati il nome del musicista e il titolo dell'opera.

Tutto il resto veniva realizzato nella carta kraft che era quanto di meno invitante all'acquisto poteva esserci. Questa premessa è necessaria per definire lo scenario nel quale la musica ha versato fino al 1940, per più di 60 anni.

ESORDI

Nel 1939, la Columbia Records con sede nel Connectiout, assunse

il 22enne Alex Steinweiss per disegnare opuscoli, manifesti e cataloghi. Da subito, lo stile del gratico, influenzato da moderne tendenze europee, si differenzió molto da quello delle altre case discografiche attirando consensi e apprezzamenti. Dopo i primi 6 mesi di lavoro, il graphic designer, si rese conto che la modalità con la quale i dischi venivano confezionati era, a sua detta, "ridicola". Non era il prodotto che spingeva ad essere acquistato, ma l'acquirente a scegliere tra oggetti esteticamente identicl. Steinweiss aveva individuato una grossa esigenza e trovato una rivoluzionaria soluzione ad essa: quella di rendere unica la copertina di ogni opera. Con non trascurabili difficoltà, poste dal fatto che i costi di realizzazione sarebbero aumentati esponenzialmente, riuscì ad ottenere il via libera per la realizzazione di alcune copertine personalizzate da usare come test. La prima in assoluto ad essere realizzata fu, nel 1940, per l'album "Smash Hits By Rodgers & Hart": una raccolta di brani scritti dal pianista Richard Rodgers e dal paroliere Lorenz Hart. In copertina disegnò un tendone teatrale con il titolo dell'album scritto con le luci. Semplice ma efficace. La riedizione della Sinfonia n. 3 di Ludwig van Beethoven del 1941, la cui copertina fu realizzata dal designer, registrò un incremento delle vendite dell'895% rispetto alla precedente versione che non aveva la cover disegnata. Una volta iniziata la produzione, questo notevole incremento delle vendite decretò la fondatezza dell'intuizione del graphic designer che, non solo aveva inventato un genere, ma aggiunto all'esperienza dell'ascolto della musica registrata una dimensione inedita: quella visiva. Steinweiss, con un approccio più metaforico che letterario, non si limitò a realizzare un semplice ritratto dell'artista, bensì fece disegni utilizzando i simboli c

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
Rob Marinelli
5/5

La nuova sala espositiva con le tavole restaurate di Jacobello del Fiore (spettacolari nei nuovi colori ritrovati!) e altre opere pregievoli merita sicuramente già da sola il prezzo del biglietto (8 euro). Ma col biglietto è poi possibile visitare anche le cisterne suggestive romane sotterranee (museo archeologico), il teatro dell'Aquila (visita guidata), la sala del mappamondo con la biblioteca e il museo archeologico di Torre di Palme.

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
Alberto Tonnina
4/5

I complesso dei musei comprende il Palazzo dei Priori, dove si trova l'info-point e la biglietteria, nonché la Pinacoteca e le Sale Consiliari, inoltre le Cisterne Romane ed il Teatro dell'Aquila.
Vi si possono acquistare biglietti per i singoli siti oppure i biglietti cumulativi per tutti e tre le visite.
Infine vi si possono prenotare le visite guidate per le Cisterne e/o il Teatro.

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
giuseppe nasini
5/5

Da vedere oltre il molto noto quadro del Rubens La Natività anche gli altri due quadri di un pittore non inferiore al Rubens. Mi riferisco al Dio che benedice e alla discesa dello Spirito Santo. entrambi opera di Giovanni Lanfranco 1582-1647.
I due quadri sono stati esposti nel 2001 alla Reggia Farnese di Colorno in occasione di una grande mostra del pittore.
Del quadro Dio Benedicente esistono altre due versioni una in collezione dei principi Corsini mentre l' altra venduta da Sotheby negi Stati Uniti

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
Manuel Caldarese
5/5

Tutto molto suggestivo, dalla libreria ai quadri. Vale la pena andarci anche quando non c'è il Rubens, se lo concedono a qualche altra mostra, anche perché Fermo è una città bellissima. Il giro sì completa alle cisterne romane, e comunque con una passeggiata in un borgo che è bellissimo

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
Giulio Dell'Aventino
5/5

Fermo è una cittadina molto interessante. Ho visitato tutto il centro storico, è sono rimasto colpito dalla bellezza, pulizia e ricchezza di storia e architettura. Molto brave, cortesi e preparate le guide che mi hanno accompagnato a visitare le cisterne romane ed il teatro dell'aquila. Da non perdere, neanche il palazzo dei priori con la bellissima sala del mappamondo.

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
Emanuele Mantovani
5/5

La città di Fermo è un crugiolo pieno di sorprese...una cittadina incredibile dove raccoglie tra le sue vie e nasconde nelle sue mura tesori unici! Dalle terme romane all'unico quadro si Rubens presente nelle Marche,da una biblioteca dal valore immenso ( molti medici professionisti vengono ancora oggi a studiare e consultare i testi di medicina che sono qui sono perfettamente conservati) ad un Duomo di una bellezza maestosa...! È una città da passeggiare e sfogliare come se fosse un libro magico!

Musei di Fermo - Fermo, Provincia di Fermo
mattia ronchi
1/5

Compro il biglietto per la visita alle cisterne, appuntamento alle ore 12:00. Arrivo alle 12.02, davanti al punto di ritrovo ma non c’era più nessuno. Chiedo allora all’ufficio informazioni se è possibile raggiungerli ma non è possibile oramai fermarli. Unico posto in italia senza flessibilità (come se i turisti conoscessero alla perfezione i luoghi) e in cui le guide spaccano l’ora come i treni in Giappone.
Biglietto inutile ?

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