Claudio Napoli
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Esposizione presso Febo e Dafne
New York Visions è il viaggio di Claudio Napoli nella sua New York, è un viaggio interiore, ma è anche un viaggio nella contemporaneità e nelle sfide che sta attraversando il mondo e questo lo rende un viaggio in cui tutti possiamo trovare la nostra lettura.
Visioni che diventano immagini grazie alla sua decennale esperienza nell’elaborazione digitale cinematografica e fotografica, Claudio Napoli è stato premiato con lo studio Proxima nel 2006, dopo 6 nomine consecutive, con il David di Donatello.
Le foto - alcune realizzate appositamente per la mostra torinese alla galleria Febo e Dafne - ci accompagnano in un susseguirsi di passaggi che rivelano l’idea di una società che, nonostante i momenti di chiusura che l’America di Trump sta vivendo, contiene nei suoi valori culturali fondamentali quelli d’inclusione e di possibilità. Newyorkese è soprattutto quel valore per il quale, almeno in potenza, ogni uomo ed ogni donna, di ogni razza religione, etnia o identità di genere, possano vivere e realizzare il proprio mondo ed il proprio modo di vivere, nel rispetto della collettività e contestualmente della propria individualità.
Un’idea apparentemente ingenua che racchiude però in se il coraggio e la forza dell’esperienza vissuta sulla propria pelle.
Gli scatti in bianco e nero rubati ai viaggiatori della metropolitana, sono uno sguardo furtivo sulla vita delle persone normali, che di passaggio narrano le proprie personali storie. Storie in viaggio, in cui la velocità spesso ci conduce alla superficialità, ma che lo sguardo attento di Napoli, restituisce nelle loro individuali e personali identità, uniche e soggettive.
La serie Brooklyn Vision è la documentazione colorata ed assolata di una performance estemporanea che ha sorpreso Claudio Napoli nel 2015, da poco trasferitosi nella città delle possibilità, dopo aver vinto l’estrazione della Green Card. A New York appunto tutto può succedere, si può diventare cittadini americani grazie ad una lotteria e si possono manifestare i propri diritti, quelli di una comunità o di un gruppo sparuto di persone, attraverso il colore e l’improvvisazione di un’azione che d’improvviso rende reale un progetto che si pensava si potesse solo sognare.
Nelle foto rielaborate, in maniera volutamente esasperata, apprezziamo le capacità tecniche di Claudio Napoli nel saper trasformare la realtà bianca e nera di tutti ii giorni nel caleidoscopio di colori in cui ogni mondo interiore è immerso, basta solo concederselo. Le persone e la città qui diventano quella realtà alternativa che la forza della determinazione può realizzare.
Ma il climax della mostra e del messaggio dell’artista è contenuto in NYC Layers (2019, 5’15’’), il video che è anche il medium espressivo più naturale per l’artista.
Qui Napoli percorre il suo ideale viaggio in metropolitana e New York è un paesaggio fantastico di simmetrie in movimento, luci e colori, ma anche passaggi momentanei attraverso il buio. L’interiorità arriva alla fermata, miriadi di persone seguono il proprio cammino, come un organismo unico, che si focalizza poi sulla visione di spalle di un soggetto, una donna che va incontro ad un uomo. Di nuovo l’oggettivo è soggettivizzato e la massa di persone individualizzata. L’incontro svanisce e la visione ci porta al cospetto di una danza onirica in cui una coppia sembra celebrare un originale matrimonio piratesco, alternativo, incredibilmente soggettivo. E da qui la ruota dai mille colori della vita e delle possibilità si materializza stagliandosi in un cielo luminosissimo.
Il rispetto delle individualità e dell’originalità di ciascuno di noi, il coraggio e la forza nella determinazione della richiesta dei diritti di ogni individuo, diventano il messaggio ultimo e più chiaro della poetica di Claudio Napoli. Un messaggio ed una testimonianza di speranza in un momento in cui c’è bisogno più che mai di avere il coraggio di credere che un mondo più giusto sia possibile.
Sirio Schiano Lo Moriello