Biblioteca di Agapito - Roma, Città metropolitana di Roma Capitale

Michele Soldovieri

Ciò che resta dell'antica biblioteca di Papa Agapito è uno spazio aperto,con la forma di un emiclo, attorniato da alte mura e privo di copertura.
Resta la suggestione di un luogo dove un tempo si esercitava la cultura e le arti e dove l'ingegno umano si nutriva di importanti letture.

Roberto Cecchini

Percorrendo il Clivio di Scauro (ovvero l'antica strada romana che dal Celio digrada verso la chiesa di san Gregorio e che ha mantenuto l'antico nome), quasi attaccati agli archi di sostegno che scavalcano la strada e di fronte all'ingresso all'ingresso del parco del Celio sono visibili i resti di una grande aula absidata che è stata identificata come la biblioteca del centro di studi fondato da papa Agapito (535-536) con la collaborazione di Cassiodoro e che è giunta ai giorni nostri proprio grazie a un documento dello stesso Cassiodoro e oltre che da un'incisione dedicatoria copiata dal cosiddetto Anonimo di Einsiedeln (per chi non lo conosce è un pellegrino vissuto nell'VIII secolo che ha redatto un elenco dei monumenti romani che costituisce una sorta di repertorio del tempo).
Da studi di approfondimento sembrerebbe però che l'impianto dell'aula risalga a un'epoca precedente (IV sec.) e dalla conformazione sembrerebbe essere stato un ambiente di rappresentanza di una domus aristocratica tardoantica (forse appartenuta agli Anicii, la famiglia nobile che possedeva tutta l'area). Da qui l'ipotesi che papa Agapito abbia sfruttato un edificio già presente, risistemato e riadattato allo scopo.
Nel corso del tempo l'aula è stata utilizzata con altri scopi (ad esempio come sepolcreto visto il rinvenimento di sei tombe) e ha subito anche numerosi rimaneggiamenti. Quando il Cardinale Scipione Borghese si occupò di sistemare la chiesa e fece sistemare e integrare gli oratori di San Gregorio, commissionò all'architetto Flaminio Ponzio (lo stesso che lavorò per lui a villa Borghese, NdR) il bellissimo portale barocco che costituisce l'ingresso monumentale all'area sul Clivio: la parte superiore del portone presenta un affresco nel quale è rappresentato San Gregorio nell'atto di scrivere sotto dettatura dello Spirito Santo (come a voler rendicontare dell'antica destinazione dei ruderi nei quali da ingresso). Esiste un pannello ammalorato che descrive la storia della biblioteca e in realtà per i più sembrerà di passare in un cortile per arrivare agli oratori, senza alcun interesse: a ben guardare sono presenti invece nel terreno i segni della parte absidata della basilica e nelle porzioni murare ancora si intravedono resti di nicchie. Nel complesso il tutto è molto suggestivo ma andrebbe valorizzato. Se venite dalla parte degli oratori una porticina vi introdurrà nel retro delle strutture e dovrete attraversare un ulteriore cortiletto per arrivare all'area della cd Biblioteca. Visitabile solo il weekend e solo di mattina ma assieme ai tre oratori si tratta di una visita imperdibile. Vi ho dato una dritta? Lasciate un like a questa recensione e leggete anche le altre.

Stefano Manzo

La Biblioteca di Papa Agapito I, con il portale d’ingresso sul suggestivo e antico Clivo di Scauro, si trova alle spalle della Cappella di Sant’Andrea (con gli adiacenti oratori di Santa Barbara e Santa Silvia).

Attualmente sono visibili importanti resti archeologici di questa antica Biblioteca di Papa Agapito I (il cui pontificato durò circa un anno dal 535 al 536 d.C.).

Quello che possiamo ammirare è un portale, commissionato all’inizio del XVII secolo dal Cardinale Scipione Borghese, come si può leggere nell’iscrizione in latino presente nell’architrave, SCIPIO CARD BVRGHESVS

Il portale ligneo è architravato, con ai lati due lesene che sui capitelli hanno dei draghi con la coda recisa, uno dei due simboli della nobile famiglia Borghese (di origine senese), sull’architrave si trova un frontone triangolare spezzato con alla base un cherubino con le ali spiegate che sostengono un ovale che contiene un affresco che raffigura San Gregorio nell’atto di scrivere su un libro quanto gli comunica lo Spirito Santo, nella forma di una Colomba.

Tutta la composizione è sovrastata da un ulteriore frontone spezzato curvilineo, sorretto da due lesene dove sono inseriti dei bassorilievi che rappresentano l’aquila coronata l’altro simbolo araldico della famiglia Borghese, nel timpano troneggia un altro cherubino con le ali spiegate (più grande del precedente).

Dietro il portale si possono vedere i resti dell’aula absidale (IV-V secolo, dove si trovava la biblioteca, presumibilmente quindi erano stati utilizzati degli edifici preesistenti.

In essa è apposta una targa marmorea, con la seguente iscrizione: BIBLIOTHECA AGAPETI I A DXXXV – DXXXVI

Nella Biblioteca il Papa volle che si conservassero vari testi Sacri ritenuti significativi per la fede e il suo insegnamento, anche per contrastare le molte deviazioni religiose dell’epoca, viene indicata come la prima libreria cristiana.

daniele pedroni

LA BIBLIOTECA DI PAPA AGAPITO I SI TROVA ALLE SPALLE DELLA CAPPELLA DI SANT' ANDREA E AGLI ADIACENTI ORATORI DI SANTA SILVIA E SANTA BARBARA ! SI PUO' AMMIRARE IL PORTALE CHE FU' COMMISSIONATO DAL CARDINALE SCIPIONE BORGHESE ! IL PORTALE PRESENTA AI SUOI LATI DUE LESENE , SUI CAPITELLI PADRONEGGIANO DEI DRAGHI CON LA CODA RECISA ! SULL' ARCHITRAVE SI TROVA UN FRONTONE CON ALLA BASE UN CHERUBINO CHE SOSTIENE UN OVALE CONTENENTE UN AFFRESCO RAFFIGURANTE SAN GREGORIO CHE SCRIVE SU UN LIBRO QUANTO GLI COMUNICA IL SANTO SPIRITO IN FORMA DI COLOMBA ! DIETRO IL PORTALE CI SONO I RESTI DELL' AULA ABSIDALE DOVE SI TROVAVA LA BIBLIOTECA NELLA QUALE IL PAPA VOLLE CHE SI CONSERVASSERO I TESTI SACRI, INFATTI VENNE INDICATA COME PRIMA LIBRERIA CRISTIANA