Tombe dei Giganti ( Iloi) - Sedilo, Provincia di Oristano

Ilaria Cardella

La tomba n.2 del complesso nuragico di Iloi si erge a 270 m.s.l.m. su un altopiano basaltico che si affaccia sulla vallata del lago Omodeo in territorio di Sedilo. A pochi metri di distanza dimora la tomba n.1 e si ipotizza l’esistenza di una terza di cui rimangono solo alcuni conci absidali nelle vicinanze. Il sepolcro è stato indagato dall’archeologa Giuseppa Tanda e portato alla luce dopo un’intensa opera di pulizia e disboscamento in 3 campagne di scavo tra il 1987 e il 1990. La tomba è risultata però gravemente danneggiata, in parte da eventi naturali come l’erosione del suolo e dalla crescita delle radici del lentischio che hanno provocato il crollo della facciata, e dalle violazioni da parte dell’uomo in due epoche distinte: in età altomedievale per fare spazio alle nuove inumazioni e in età moderna da scavi clandestini in cerca di tesori. È stato possibile constatare una continuità di utilizzo dal Bronzo Antico/Medio fino all’età medievale (VIII d.C.). La struttura megalitica è in tecnica isodoma e costruita interamente in grosse pietre in basalto disposte a filari, lunga 10 mt e larga 13. Il vano della camera sepolcrale dotato di abside, misura 4,70 mt ed è largo 1,13 e lo caratterizza un particolare pavimento lastricato con tracce di malta tra gli spazi delle lastre. L’area antistante l’ingresso della tomba, l’esedra, ha una freccia di 3,37 mt e una corda di 11,69 ed è provvista di bancone sedile alla base, dove lungo tutto il suo perimetro furono rivenuti materiali archeologici come punte di frecce e schegge di ossidiana, ciotole e tegami come probabile atto di offerta per il rito funerario. I lastroni basaltici sono molto inclinati (a causa della pressione delle radici del lentischio) e abilmente levigati e concavi e su di essi venivano disposte altre pietre conce disposte in filari regolari slanciate verso l’alto. La fronte della struttura è dotata di stele centrale (ad oggi spezzata) con portello di accesso alla base dotato di chiusino rinvenuto fuori posto nell’esedra. In origine la stele ospitava sulla sommità un grosso concio a dentelli a circa 4 mt di altezza (rinvenuto nell’area dell’esedra spezzato in due) che mostra tre fori sulla parte superiore ospitanti una triade betilica con probabile funzione sacrale. La camera sepolcrale ha restituito resti scheletrici umani e di corredo (attribuibili però all’età altomedievale). La folta vegetazione ha poi protetto in parte la struttura tanto da consentire il ritrovamento di 6199 reperti di cui 1215 tipici tra fittili, metallici e ambra e a ovest della camera 13 micro-betili. All’estremità est dell’esedra viene individuato un focolare adibito probabilmente all’accensione di fuochi con funzione magica e rituale e fosse artificiali che si ipotizza contenessero i resti di corredo provenienti dalla camera e rimossi per acquisire più spazio.

L'area archeologica è un grande patrimonio culturale del territorio ed è davvero ben valorizzato. Presenti cartelli esplicativi con relativi percorsi per il raggiungimento sia delle tombe che della necropoli. Ingresso libero.

Chiara Fattacciu

Quanto siamo fortunati ad essere sardi, non abbiamo idea

Ivan Canavera

una delle tombe dei giganti più belle in assoluto ed al centro di un complesso che comprende altre tombe il nuraghe omonimo e domus de janas il tutto in poche centinaia di metri l'una dall'altra e facilissimo da visitare.
Si arriva al parcheggio con. a destra il nuraghe (oggetto di scavi in questo periodo e credo anche aperto al pubblico anche se non l'ho visitato) poi direzione sud trovate il sentiero per le tombe ed a sinistra la stradina per le domus e tutto questo immerso un un meraviglioso tutto da visitare
consigliatissimo
per il momento la visita è gratuita ed accesso libero

Giorgio Fenu

Meravigliose tombe dei giganti nel sito di Iloi fantastica location stato del sito discreto visitabile free intorno tanto da vedere nuraghe ipogeo e tanto altro

ROBERTO PUDDU Agente Immobiliare

Una anzi 2 tombe dei giganti davanti alla vallata del lago omodeo. Una molto ben conservata, l'altra meno ma tutt'e due con un gran fascino sopratutto perché adiacenti.

graziano

In parte crollato ma ancora ben visibile... In un luogo incantevole

Michele Marras

Stupenda!!! Ci ritornerei pure domani

Maria Sanna

Fantastica