Fonte nuragica di Puntanarcu - Sedilo, Provincia di Oristano

Sara Oro

Piccola fonte nuragica sita in un parco alberato nella campagna di Sedilo.
La fonte si trova ancora in ottime condizioni, con canalette di scolo e fondo della vasca pulito con l'acqua fresca e cristallina.
Le indicazioni stradali fornite da Google Maps sono accurate: raggiunto il punto in cui lasciare la strada asfaltata e procedere a piedi, prendere la piccola strada sterrata in discesa e attraversare un gruppo di alberi; la geolocalizzazione della fonte è sbagliata! Si trova pochi metri più avanti, passando sempre in mezzo alla macchia di alberi, quasi al suo limitare.

Ilaria Cardella

La fonte è custodita dalla rigogliosa vegetazione della piccola vallata del Rio Puntanarcu in località S’Adde, a circa 4 km dal centro abitato di Sedilo. E’ stata oggetto di due interventi di indagine alla fine degli anni 90’ da parte della Soprintendenza di Cagliari e Oristano che le hanno restituito la bellezza e la raffinatezza che lo scorrere del tempo ha inevitabilmente intaccato. L’edificio, a cui è stata attribuita una funzione cultuale delle acque, è stato eretto con tecnica isodoma, sovrapponendo e ben posizionando grosse pietre squadrate di basalto e trachite finemente scalpellinate. Dagli scavi, sono stati rinvenuti due conci troncopiramidali che ci invitano a pensare che la parte frontale potesse terminare a timpano, proprio come la fonte nuragica di Su Tempiesu ad Orune. I conci rinvenuti sono stati lavorati in modo da poterli sovrapporre e sulla sommità erano presenti tre incavi rettangolari originariamente disposti ad intervalli per consentire, secondo l’archeologo Lilliu, il posizionamento di un fascio di fitte spade. La copertura si pensa fosse sempre litica e a doppia falda, e dai calcoli si prospetta in origine un’altezza dell’intero edificio di circa 8 mt. L’area frontale è costituita da un vestibolo largo circa 2,18 mt con due robuste ali rettilinee a doppio ordine di conci che originariamente dovevano ospitare un bancone sedile intuibile da un concio parallelepipedo in rilievo sulla quota di calpestio dove solitamente venivano posate le offerte votive. Dal vestibolo si accede al portello munito di una soglia segnata da 3 canalette di scolo scavate a V e trasversalmente ravvicinate (probabilmente di epoca successiva), che immette nella cella larga 0,42/0,48 cm e alta 0,76. Il pavimento della fonte è scavato a conca per la raccolta dell’acqua sorgiva, che una volta superate le canalette di scolo e il blocco sulla soglia anch’esso scanalato nella parte centrale, prosegue il suo percorso tramite una canaletta di deflusso scavata probabilmente al di sotto del pavimento. La parte posteriore della fonte, che custodisce la cella di raccolta dell’acqua, è oggi nascosta dalla folta vegetazione ma al momento degli scavi è stato possibile individuare il settore absidale conservato per intero con il suo arco murario emergente per 2/3 assi di conci. Del materiale fittile è stato possibile recuperare una cinquantina di reperti dell’epoca nuragica come un vasetto miniaturistico e molti frammenti di ciotole carenate, scodelle emisferiche e tegami. La scarsa presenza di dati di giacitura stratigrafica non permette una precisa datazione del sito, se non un possibile orientamento in base al maggior sviluppo architettonico delle fonti sacre nel Bronzo Finale (fine XII° sec. a.C. / inizi IX° sec. a.C.).

Felice Mancini

Facilmente fruibile. Si arriva in un piccolo boschetto che la ripara dalle intemperie.

A. Zedde

Sorgente - collocata all'interno di un piccolo parco, carino ma privo di strutture (e di indicazioni) - di origine nuragica ma alquanto rimaneggiata, con una piccola vasca rettangolare, parzialmente ingombrata da circa 12 cm di fango al centro del fondo, delimitata da piedritti e coperta da piattabanda. Particolare lo stramazzo di scarico, segnato da tre minuscole scanalature, che si affaccia su una lastra - ora non più aderente e segnata da una canaletta centrale. Il modo più semplice per raggiungere il sito è, partendo dalla chiesa di San Basilio alla periferia di Sedilo, prendere il ramo di sinistra alla biforcazione 150 m più in basso, svoltare a destra dopo circa 2km (quindi NON verso Noragugume) e proseguire fino al termine del tratto attualmente asfaltato: da quel punto, una stradetta sterrata (ma con cautela percorribile anche in auto) conduce dopo circa 200 metri alla fonte, posta sulla sinistra del parco. Nei pressi, i bassi ruderi di grandi murature senza leganti suggeriscono la presenza di ulteriori strutture adiacenti (e correlate?) alla fonte, essa stessa in gran parte coperta da vegetazione.

Giorgio Fenu

Bellissima fonte, peccato lo stato di abbandono

Lellina

Percorso facile, bellissima passeggiata in mezzo alla natura, peccato non averla vista pulita dalla vegetazione

Federigu FedeDema

Fortzis sa mitza santa prus galana ca apu mai biu in totus custus annus ca seu girendi sa Sardigna po biri situs archeologicus..spantosa

Michele Marras